Banca Etruria, Mozione unanime in CRT, De Robertis: “Salvataggio necessario, ma ora massima attenzione ai risparmiatori colpiti dalla vicenda”


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banca_etruriaConsiglio regionale unito a sostegno dei piccoli azionisti e degli obbligazionisti di Banca Etruria.

Convocare un tavolo di confronto con le organizzazioni rappresentative dei piccoli azionisti e degli obbligazionisti colpiti dalla vicenda di Banca Etruria per approfondire tutte le problematiche correlate e per valutare la fattibilità di iniziative di garanzia  per le aziende e i risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni subordinate. Attivarsi con Governo e Parlamento perché siano fatte ulteriori verifiche , in sede di conversione in legge del decreto 183/2015 che ha salvato Banca Etruria, sulle strade possibili per tutelare i piccoli risparmiatori.

È unanime l’indirizzo dato dal Consiglio regionale alla Giunta sulla vicenda del salvataggio della banca aretina. Un indirizzo che matura nella convinzione da un lato dell’importanza della salvaguardia dell’attività della banca e della tutela dei posti di lavoro, ma che non può esimersi dalla constatazione dei problemi creati a migliaia di piccoli azionisti e sottoscrittori delle obbligazioni subordinate, azzerate nel loro valore.

“Il Consiglio – spiega la vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis (Pd) –  non poteva non prendere atto delle difficoltà che il necessario salvataggio di Banca Etruria ha comunque generato soprattutto ai piccoli risparmiatori. Va in questo senso la richiesta di un ruolo attivo della giunta toscana nei confronti di Governo e Parlamento, perché si riapra la riflessione anche in sede di conversione in legge del decreto 183 per cercare di costruire soluzioni che consentano un recupero di serenità a tutti quei cittadini rimasti loro malgrado colpiti da questa situazione”.

Per Lucia De Robertis: “l’azione del Governo ha perseguito il giusto obiettivo del salvataggio della banca, nell’interesse dei correntisti, dei lavoratori, dell’economia del territorio e nel rispetto della normativa comunitaria di riferimento. Ora è il momento di un impegno diffuso e condiviso per provare a trovare soluzioni ai problemi che questo salvataggio ha giocoforza creato. Il profondo mutamento delle norme sul ripiano die debiti bancari non può ricadere su chi oggi si torva  chiamato a sostenerlo soltanto perché ha aderito a proposte di impiego dei propri risparmi che nel momento dell’adesione nono comportavano conseguenze di questo tipo”.

 

 

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