Caos 118, Gianfranco Venturi: “Proseguono i paradossi. Ma chi comanda nella sanità toscana?”


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l consigliere regionale ricostruisce la vicenda della riorganizzazioni delle centrali operative, critica le scelte recenti e chiede a “chi ne ha il potere e la responsabilità di farsene pienamente carico”

FIRENZEventuri2 05.02.2014 (c.b.) «Il modo con cui procede nella nostra Regione il riordino delle Centrali operative 118 a questo punto mi pare sconcertante, soprattutto per quel che riguarda l’area vasta della Toscana Centrale. Mi chiedo: ma chi comanda nella sanità toscana?».

Lo dice Gianfranco Venturi, consigliere regionale del Pd, commentando le ultime notizie relative alla vicenda della riorganizzazione del servizio del 118.

«E’ utile riepilogare cosa è accaduto – puntualizza Venturi – C’è stata una legge regionale con cui abbiamo deciso di passare da 12 a 3 centrali di area vasta, in tre sedi da reperirsi tra quelle esistenti in ciascuna area, che ne avessero i necessari requisiti, pur con limitati adeguamenti. Di fronte a questa chiara disposizione, che risale a un anno fa, c’è stata poi una richiesta di collocare la sede della Toscana centrale non in una delle quattro esistenti (Firenze, Prato, Pistoia o Empoli) bensì in una nuova struttura a Firenze, per la semplice ragione che per realizzarla erano stati spesi circa 6 milioni. Certo – prosegue Venturi – sarebbe interessante conoscere chi aveva autorizzato quella spesa, visto che la legge e la delibera regionali, stabilivano chiaramente che avrebbe dovuto trovar posto in una sede già esistente. Ebbene, per chiarire la cosa, viene costituita da parte dell’assessore alla salute una commissione ad hoc, ed in base alle conclusioni del suo lavoro, la giunta regionale decide di rimandare l’obiettivo delle tre centrali al 2016 e di procedere nell’immediato a riorganizzare la rete operativa su 6 Centrali, tra le quali Firenze e Pistoia. Da qui in poi assistiamo alla “sagra” dei paradossi. Mentre da un lato la delibera di giunta dava 120 giorni di tempo per mettere a punto la riorganizzazione, dall’altro lato si scopre che la Centrale di Prato già da tempo avrebbe avviato, non sappiamo con quale autorizzazione, il suo trasferimento a Firenze. Nello stesso tempo, l’assessore afferma in Consiglio regionale che si tratterebbe solo di uno spostamento temporaneo. Dopo poco – continua Venturi – il Consiglio Regionale ribadisce con voto unanime, che le nuove centrali devono essere realizzate in modo equilibrato, sia dal punto di vista demografico che territoriale e che, in ogni caso, prima di decidere gli spostamenti ed i nuovi assetti, occorre un piano concertato con sindacati, CRI e volontariato. Ciononostante, scopriamo ora che, che la competente Direzione regionale sta procedendo negli incontri, riproponendo una sorta di mostriciattolo organizzativo che vedrebbe per la Toscana del centro una Centrale 118 comprensiva di Prato e Firenze, più che doppia (come abitanti e territorio) dell’altra, cioè Pistoia e (forse?) Empoli. Alla luce di tutto ciò – sbotta Venturi – mi chiedo: chi comanda nella sanità Toscana? Evidentemente non il Consiglio con le sue leggi e le sue mozioni; non la giunta con le sue delibere. Decide l’Assessore? Le direzioni o chi altri? La questione non è irrilevante nel momento in cui si va ad approvare un nuovo Piano Sanitario, che dovrebbe essere la madre di tutti gli indirizzi in materia ma che alla luce di ciò che è successo rischia di essere solo una performance di ginnastica istituzionale. Se così fosse e con tutta la buona volontà ed intento costruttivo, difficilmente potrei adeguarmi. Così non è possibile andare avanti – conclude Venturi – e chi ne ha il potere e la responsabilità non può che farsene pienamente carico».

 

 

 

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