Carceri, “Una seduta straordinaria del Consiglio regionale”


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FIRENZE 09.01.2013 (c.b.) Una seduta straordinaria del Consiglio regionale interamente dedicata alla situazione delle carceri in Toscana. La richiesta è stata depositata ieri – primo firmatario Enzo Brogi –  e reca le firme di diciotto consiglieri del Pd, tra cui il presidente della Regione Enrico Rossi, il capogruppo Vittorio Bugli e il segretario toscano, Andrea Manciulli.
Gli altri sottoscrittori sono Caterina Bini, Vincenzo Ceccarelli, Nicola Danti, Ivan Ferrucci, Eugenio Giani, Daniela Lastri, Lucia Matergi, Ardelio Pellegrinotti, Rosanna Pugnalini, Marco Ruggeri, Marco Spinelli, Pierpaolo Tognocchi, Matteo Tortolini e Gianfranco Venturi.
Tema specifico della riunione, quindi, sarà “L’emergenza regionale conseguente all’eccessivo sovraffollamento egli istituti penitenziari” e intende dare seguito alla precedente seduta dello scorso settembre che già delineava “una situazione grave e di emergenza dove precise scelte legislative hanno trasformato i penitenziari in luoghi di contenzione, invece che di rieducazione, contrariamente a quanto previsto dalla Costituzione”.
«Oramai parlare di emergenza carceri – spiega Enzo Brogi – è dire poco: la recentissima condanna della Corte di Strasburgo che parla di “trattamento disumano e degradante” per i detenuti delle carceri italiane ci dice che i problemi si sono acuiti e che non è possibile stare a guardare passivamente. Siamo consapevoli – continua Brogi – che le risposte principali spettano al parlamento, che purtroppo non è riuscito a produrre nulla di concreto prima dello scioglimento delle Camere, sicuramente per paure elettoralistiche. In Toscana, però, abbiamo una tradizione di civiltà e di grande sensibilità al tema della condizione carceraria e crediamo debba servire da pungolo nei confronti di coloro che dovranno dare risposte urgenti, principalmente sul piano della riforma legislativa delle misure alternative alla detenzione. Crediamo – conclude Brogi – di poter offrire un contributo non limitato alla denuncia, ma anche di idee e proposte che scaturiscono da una conoscenza diretta del problema che alcuni di noi hanno avuto modo di assumere grazie alle visite negli istituti toscani svolte a più riprese».

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