Centri per l’impiego e polizie provinciali Regione. Approvata mozione Pd


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centro per impiegoIl Consiglio regionale della Toscana, con una mozione votata oggi a maggioranza ha impegnato la giunta toscana “ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento affinché, già in sede di conversione, si possa procedere ad una modifica sostanziale del decreto legge 19 giugno 2015 n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali) tenendo conto delle criticità concernenti le tematiche della polizia provinciale e dei centri per l’impiego, anche in coerenza con le istanze espresse dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori e lavoratrici delle province toscane”.  La mozione è stata proposta dai consiglieri del Pd – primo firmatario il capogruppo Leonardo Marras – e pone alcune questioni che riguardano da vicino l’organizzazione dei centri per l’impiego e le polizie provinciali della nostra regione.

“Il complessivo progetto di riordino delle province originariamente contenuto nella legge Delrio – si legge nel testo approvato – ha subito sostanziali modificazioni che rischiano di comprometterne il già difficile iteri di attuazione con una serie di provvedimenti normativi ed amministrativi; da ultimo, il decreto legge 78/2015 sugli enti locali, attualmente in discussione al Senato, interviene ad appesantire equilibri economico-finanziari ed organizzativi già precari e a complicare le scelte politiche regionali, nonché a creare enormi preoccupazioni nel personale della polizia provinciale e nel personale dei centri per l’impiego”.

L’accento viene posto su due questioni in particolare, una che riguarda i compiti e i ruoli della polizia provinciale e l’altra che ha ripercussioni sull’organizzazione dei centri per l’impiego: “Il trasferimento della polizia provinciale presso i comuni a svolgere funzioni di polizia municipale rischia di lasciare nell’incertezza importanti compiti e ruoli della polizia provinciale connessi sia con le funzioni che la Regione Toscana nel percorso di riordino gestirà direttamente su ambiente, caccia, pesca e agricoltura, sia con importanti funzioni che rimangono tra quelle fondamentali delle province come la gestione delle strade provinciali; per quanto riguarda i centri per l’impiego, attribuirne il coordinamento alle Regioni, senza stanziare risorse adeguate da parte del Governo e lasciando il personale alle province con in corso una riforma del Titolo V che prevede il ritorno del servizio in capo allo Stato, rischia di creare un contesto normativo di assoluta incertezza”.

Per questo, occorre pensare ad alcune modifiche sostanziali. Per i centri per l’impiego “occorre affrontare la materia in una visione organica nell’ambito delle leggi attuative del “jobs act” e della riforma del Titolo V riportando la gestione dei servizi in ambito regionale attraverso la creazione di agenzie e garantendo, da parte dello Stato, le risorse necessarie a svolgere tali funzioni come avvenuto fino ad oggi, ferma restando la disponibilità delle regioni a continuare a garantire le ingenti risorse impiegate per i servizi collaterali e l’eventuale ulteriore impiego di risorse comunitarie veicolate attraverso le stesse regioni”.

Per le polizie provinciali è invece “necessario procedere rapidamente” ad uno stralcio, cioè bisognerebbe affrontare la questione “nell’ambito del contesto normativo del riordino dei corpi di polizia della riforma della pubblica amministrazione”.

Infine, la mozione ricorda che “il decreto, inoltre, non recepisce l’accordo della conferenza Stato/Regioni sulla proroga dei precari dei centri per l’impiego che, se non introdotta nel suo iter legislativo conclusivo, avrà conseguenze disastrose per i livelli occupazionali e la tenuta dei servizi  a partire dal 1 settembre del 2015”.

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