Ciclismo e scandalo doping, la Regione sia parte civile per tutelare la propria immagine: unanimità del Consiglio. Scaramelli e Baccelli: “Tolleranza zero”


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I presidenti delle commissioni Sanità e Ambiente “La Toscana è terra simbolo della passione per le due ruote. Da qui parta un segnale forte contro la violazione delletica sportiva”

“La Toscana  tenga alta la propria immagine di terra che ama il ciclismo, da sempre regione-culla delle due ruote”. Così il presidente della commissione Sanità in Regione  Stefano Scaramelli illustrando la mozione approvata stamani all’unanimità dall’aula del Consiglio, in cui si chiede che la Toscana si costituisca parte civile contro chi getti discredito sullo sport toscano. La mozione, sottoscritta oltre che da Stefano Scaramelli e Stefano Baccelli anche dai consiglieri del Pd Valentina Vadi, Simone Bezzini, Andrea Pieroni, Massimo Baldi, Enrico Sostegni, Antonio Mazzeo, Ilaria Giovannetti, Nicola Ciolini e Fiammetta Capirossi, è nata in seguito ai gravi casi di doping portati alla luce con l’inchiesta condotta dalla Polizia di Lucca  “La Toscanaspiegano Baccelli e Scaramelli – è terra di ciclismo, amatoriale e non solo. La passione per le due ruote si tramanda da generazioni, da quando le strade, pur bianche, nell’arrampicarsi nei sali scendi delle nostre colline hanno appassionato alla fatica e al sudore generazioni su generazioni. Sono oltre 23000 gli amanti delle due ruote toscani, appassionanti dello scorrere silenzioso dei loro copertoni lungo gli asfalti o innamorati del rumore campestre di ruote robuste che li trasportano nelle nostre campagne” Ed è proprio in nome di questa passione che Baccelli e Scaramelli hanno predisposto la mozione poi discussa e approvata stamani in cui viene chiesto alla giunta di impegnarsi affinché “la Toscana si costituisca parte civile in un eventuale procedimento penale per doping  a seguito dell’inchiesta in cui è coinvolto il mondo del ciclismo dei dilettanti toscani”. “Come Regione- proseguono Scaramelli e Baccelli–  non ci compete capire o scoprire di chi sono le colpe; a noi compete tenere alta l’immagine di una Regione che insegna ai propri figli che i risultati, i successi o gli insuccessi, vanno conquistati con la fatica e con il sudore senza ricorrere a scorciatoie pericolose per la salute e l’integrità fisica. La Toscana è terra di ciclismo e deve restare terra libera dal doping!”. Nella mozione si fa riferimento alla Carta  Etica dello Sport che prevede espressamente che ogni sport deve rispetterai le proprie regole e che ogni forma di doping rappresenta una violazione dei principi sportivi. “E’ importante – concludono Scaramelli e Baccelli– impegnarci tutti insieme per promuovere i valori etici dello sport che sono la lealtà, l’inclusione, la promozione degli stili di vita sani e consapevoli”

 

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