Cinema, «Cinque milioni di investimenti per aiutare le piccole sale. Le distanze non sono la ricetta giusta, occorre valorizzare il ruolo delle conferenze dei servizi»


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Il resoconto della conferenza stampa

FIRENZE 09.02.2011 (c.b.) «Il nostro rapporto con le politiche per il cinema è ben diverso da come qualcuno vorrebbe farlo apparire. Abbiamo sempre cercato di mantenere la discussione ed il lavoro del gruppo consiliare sui binari della correttezza istituzionale, cercando di dare un contributo fattivo nelle sedi opportune, senza l’assillo delle polemiche contingenti e dell’enfatizzazione di casi specifici. Per noi serve una politica per il cinema e abbiamo idee e progetti che vengono da lontano, che sono sfociate nell`approvazione del testo unico della cultura. Ma soprattutto oggi c’è bisogno di destinare risorse: pensiamo quindi a un investimento della Regione di cinque milioni. Le differenze di posizione nella maggioranza su una questione importante, ma sicuramente non decisiva per le sorti del governo regionale, saranno certamente ricomposte facendo prevalere il dibattito sul merito ed il buon senso, come è del resto avvenuto per tutti i numerosi atti votati insieme dall’inizio della legislatura. La legge vigente, cioè il Testo unico sulla cultura, contiene già gli strumenti più adeguati per risolvere i problemi, principalmente quello della Conferenza dei servizi. Uno strumento che coinvolge tutti i soggetti interessati e lascia ai Comuni la competenza della decisione finale sul “se” e sul “come” aprire le nuove sale». Lo ha detto Vittorio Bugli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, aprendo la conferenza stampa per illustrare la posizione dei democratici in Regione sulle questioni del cinema. Insieme a Bugli erano presenti i consiglieri Nicola Danti, presidente della commissione cultura, Daniela Lastri e Gianluca Parrini, componenti della stessa commissione, Caterina Bini, presidente della commissione attività produttive, Pier Paolo Tognocchi e Enzo Brogi. Per il gruppo Pd la proposta di legge della giunta regionale appare insufficiente a risolvere tutte le questioni aperte e quindi va migliorata con il lavoro in Consiglio. «Il tema delle distanze tra le sale è un aspetto che non affronta il problema complessivo della crisi e della chiusura delle sale cinematografiche, anzi complica le cose affidando a una norma rigida tutta la programmazione sulle aperture che finirebbe per colpire tutto e tutti», ha detto Bugli, ricordando che già 5 anni fa vi era stata una forte attenzione con una proposta di legge per il sostegno alle piccole sale, in parte recepita dal Testo unico sulla cultura. «Oggi le piccole sale continuano a chiudere, a prescindere dall’apertura o meno dei multiplex e quindi abbiamo bisogno di rafforzare e incrementare quanto stabilito dall’articolo 38 dello stesso Testo unico, sviluppando una vera e propria politica di sostegno al cinema, con una forte valenza anche per quanto riguarda gli investimenti, che noi stimiamo nella misura di 5 milioni l’anno», ha aggiunto Bugli. Infine, sulla vicenda che riguarda il Multiplex di Novoli, i consiglieri Pd hanno ribadito che le risposte al problema sono quelle previste ancora dal Testo unico sulla cultura, che destina alla Conferenza dei servizi il compito di valutare e applicare gli indicatori regionali. «La legge nazionale – è stato ricordato – non parla di distanze ma di ubicazioni, cioè di criteri e parametri complessi per il rilascio delle autorizzazioni. Noi crediamo si debba rafforzare questi concetti e dare proprio alle conferenze dei servizi più poteri e competenze, essendo quello il luogo vero in cui il Comune può ascoltare e comprendere le ragioni dei vari interessi, da quelli dei gestori dei cinema a quelli dei cittadini residenti. L’obiettivo che proprio in quella sede può essere meglio perseguito – ha concluso Bugli – è non solo quello di decidere “se” aprire, ma anche “come”, cioè puntando a far diventare i cosiddetti non luoghi dei luoghi veri, degli spazi vivi dove oltre al cinema sia possibile aprirsi al territorio e alle altre attività di produzione culturale per l`intera giornata».

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