Congedo di paternità; Giachi e Vannucci: «Serve una normativa nazionale. La società è cambiata, c’è bisogno di uguaglianza»


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La consigliera regionale Pd e presidente della Commissione cultura, Cristina Giachi, e il consigliere regionale Pd, Andrea Vannucci, con una risoluzione, rivolgono un appello al Governo per una legge nazionale sul congedo paritario, e presentano una legge sul congedo di paternità obbligatorio nelle istituzioni regionali: «Questa è una misura che, anche se simbolica, pone all’attenzione una questione di uguaglianza fondamentale»


«In questo Paese si parla molto di crisi della natalità e di politiche di genere, ma le misure dedicate a tali materie scarseggiano o sono obsolete. Per incentivare la crescita demografica, per perseguire l’uguaglianza tra i sessi e per migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata dei genitori, occorre una normativa organica sul congedo paritario, in grado di accordare le diverse esigenze. In un’ottica di piena condivisione dei compiti di cura e accudimento familiare, oltreché lavorativi. Per questo, con una risoluzione, chiediamo alla Giunta regionale di sollecitare il Governo ad attivarsi per predisporre una legge nazionale sul sistema dei congedi a sostegno della genitorialità. Equiparare la ripartizione dei bisogni familiari è da tempo un’urgenza – normativa e culturale – su cui non possiamo più derogare. Come rappresentanti delle istituzioni regionali abbiamo deciso di proporre una normativa a supporto di questa battaglia. Una proposta di legge finalizzata a parificare il congedo destinato alle madri con quello previsto per i padri; considerando, in questo senso, presente il consigliere o il membro della Giunta anche durante il periodo di congedo di paternità obbligatorio, così come accade per le madri degli stessi organi istituzionali. Una misura che, anche se simbolica, pone all’attenzione una questione di uguaglianza fondamentale. Dalla Toscana vogliamo lanciare un segnale che auspichiamo possa generare risposte su scala nazionale, superando stereotipi e una ripartizione iniqua e, per molti aspetti arretrata, delle funzioni genitoriali che, ancora maniera diffusa, produce effetti negativi sui percorsi lavorativi delle donne. In Italia, nel corso del 2022, grazie ad impulsi europei sono stati messi in atto diversi interventi, come il congedo di paternità obbligatorio passato da 7 a 10 giorni retribuito al 100 per cento e il diritto individuale al congedo parentale minimo di quattro mesi, due dei quali non possono essere trasferiti tra madre e padre. I dati INPS più recenti continuano, però, a dimostrare che la percentuale dei padri che fruiscono del congedo è pari al 20 per cento e che i carichi di cura familiari risultano ancora molto sbilanciati e lontani dall’equilibrio tra madri e padri. Le leggi attuali non sono sufficienti a stare al passo coi cambiamenti sociali e culturali in atto nel nostro Paese; non sono sufficienti a garantire uguaglianza e parità di condizioni tra i genitori nel mondo del lavoro. Serve una nuova disciplina, il Governo intervenga». È quanto dichiarano i consiglieri regionali Pd Cristina Giachi e Andrea Vannucci presentando contestualmente due atti: la risoluzione “In merito alla necessità di un percorso normativo e culturale in grado di estendere il ricorso agli strumenti di supporto alla genitorialità” e la proposta di legge “Disposizioni in materia di congedo di paternità obbligatorio per i consiglieri e per i componenti della Giunta regionale. Modifiche alla l.r. 3/2009”.

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