Concorsi Pubblici, Ceccarelli: “Un passo indietro ai danni della semplificazione e dei risparmi. Bisogna rivedere la norma”


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Il capogruppo Dem in Consiglio regionale chiede di ripristinare le norme su scorrimento delle graduatorie dei concorsi, numero di idonei non vincitori e possibilità di utilizzo delle stesse graduatorie da altri enti.

 

«Una norma che segna un passo indietro, che rischia di produrre una moltiplicazione dei concorsi ed un conseguente aggravio amministrativo a discapito dei tanto auspicati obiettivi di semplificazione nella selezione e nel reclutamento del personale della pubblica amministrazione. Chiediamo che si avvii una fase di confronto che porti ad un intervento correttivo».

Lo dice Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, annunciando la presentazione di un atto formale del gruppo che punta ad ottenere modifiche al decreto “Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche” (convertito in legge il 21 giugno scorso) su scorrimento delle graduatorie dei concorsi, numero di idonei non vincitori e divieto di utilizzo delle stesse graduatorie da altri enti.

«In sede di conversione in legge del citato decreto – spiega Ceccarelli – è stato introdotto l’articolo 1-bis, che esclude la possibilità, per le pubbliche amministrazioni, di prevedere un numero di idonei non vincitori

superiore al 20% rispetto al numero di posti messi a concorso. Inoltre, secondo tale disposizione, lo scorrimento delle graduatorie, in relazione agli idonei non vincitori, sarebbe possibile solo in caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall’assunzione dei vincitori. Condividiamo le preoccupazioni espresse dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, da ANCI e UPI, i quali ravvisano che la norma, così formulata, facendo venir meno anche la  possibilità di utilizzo delle graduatorie di altri enti, inciderebbe negativamente sul funzionamento dei servizi delle Regioni e degli enti locali allungando i tempi necessari per l’espletamento di nuove procedure concorsuali e la inevitabile moltiplicazione delle stesse con ulteriori costi a carico delle amministrazioni. Per questo, con la nostra mozione, vogliamo impegnare la giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento affinché si avvii tempestivamente una fase di confronto che porti ad un intervento correttivo finalizzato a garantire la necessaria flessibilità nelle procedure concorsuali da parte delle pubbliche amministrazioni, evitando aggravi amministrativi e prevedendo, come in  passato, la possibilità di reclutare personale attingendo dalle graduatorie finali con un numero di idonei non vincitori superiore al 20% rispetto al numero di posti messi a concorso».

 

 

 

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