Crisi settore forestazione, Bezzini alla Giunta: “Aprire subito un tavolo di crisi per salvare un comparto strategico per la Toscana”


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Mozione del consigliere regionale: “verificare anche lo stato di avanzamento delle procedure di gara dei progetti derivati dal PRS”

Più attenzione alla crisi economica ed occupazionale delle aziende toscane specializzate negli interventi in materia di forestazione e manutenzione dei boschi. A chiederla è il consigliere regionale del Partito democratico Simone Bezzini,  primo firmatario di una mozione con cui si impegna la Giunta regionale ad aprire un tavolo di crisi con le organizzazioni di rappresentanza delle aziende legate alla forestazione, al fine di porre in essere tutte le misure necessarie per sostenere un comparto strategico per la cura del territorio boschivo e montano della Toscana. Non solo.  Bezzini chiede anche un impegno per verificare presso i soggetti competenti lo stato di avanzamento delle procedure di gara relative ai progetti che derivano dalle misure del PRS  e la garanzia che nella programmazione degli interventi per la manutenzione del territorio boschivo, rurale e montano, si assicuri una capacità di risposta alle esigenze di tutti i territori in modo che vengano attivati anche gli interventi in materia di forestazione nell’Amiata  e nella Toscana meridionale. “Il patrimonio boschivo della Toscana – spiega Simone Bezzini– è uno dei più importanti d’Italia e la Toscana ha sempre considerato le politiche forestali fra le azioni strategiche del governo regionale. Da troppo tempo – prosegue  Simone Bezzini- il settore delle aziende toscane specializzate nella manutenzione del patrimonio boschivo vive un forte stato di crisi economica ed occupazionale. Sono le stesse imprese – conclude Bezzini– che ci dicono che in pochi anni si sarebbe passati da 40milioni di euro di fatturato ad appena 7milioni con la perdita di 700 posti di lavoro, calati da 1100 a 400 addetti attuali”. Nell’atto si legge che secondo Fedagri Confcoopertaive Toscana, le principali cause della crisi del settore sono da rintracciarsi nel rallentamento nelle procedure di appalto dei lavori, nonostante le risorse investite tramite il PSR; negli effetti della pratica del massimo ribasso, confermata anche nel nuovo codice dei contratti pubblici e che sarebbe all’origine di una concorrenza spesso non improntata sulla qualità delle opere forestali”

 

 

 

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