“La delibera toscana è un atto di grande valore che evita il disordine: le tante coppie che optano per la fecondazione eterologa adesso hanno certezza degli standard di sicurezza nei centri accreditati della Regione. Se tutte le regioni avessero fatto atti simili ora avremmo più forza per ridiscutere alcune scelte del Governo che, se si concretizzeranno come annunciato, finirebbero per mettere ancora paletti all’accesso a questa forma di procreazione assistita: mi riferisco, stando alle dichiarazioni del Ministro di qualche giorno fa, al fatto di non garantire l’assoluto anonimato del donatore, cosa che può limitare molte persone in questa scelta o costringerle nuovamente a recarsi all’estero dove le regole sono differenti. Quanto alla valutazione tecnica dell’ufficio legislativo regionale emersa sulla stampa, c’è stata una mistificazione e chi parla di ‘stop’ per la delibera non ha ben capito di cosa si sta parlando: quello era un parere non vincolante, acquisito prima dell’approvazione della delibera in giunta, parere che per sua natura non mette in discussione un atto governativo. Trovo strano piuttosto che qualcuno l’abbia fatto emergere a delibera approvata. A chi dai banchi dell’opposizione ha parlato di figuraccia, rispondo piuttosto che quella della Toscana è una figura esemplare a livello nazionale, essendo stata la regione che per prima ha messo mano a una materia importante, concretizzando quanto sancito dalla Corte costituzionale con la bocciatura della legge 40 e dando finalmente regole certe per tante coppie sterili che desiderano avere figli, con linee guida all’avanguardia”.
Lo dichiara Daniela Lastri, consigliera regionale Pd, intervenendo sul dibattito intorno alla fecondazione eterologa e sulla delibera recentemente approvata dalla giunta toscana.