“Guardie Giurate”, Approvata Mozione in Consiglio regionale, Massimo Baldi: “Protagonisti della sicurezza da seguire e formare al meglio”.


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Documento proposto da Massimo Baldi, insieme ai colleghi Marras, Bugliani, Capirossi e Meucci, per sollecitare impegni precisi da parte della giunta toscana.

guardieFIRENZE 02.03.2016 – Il Consiglio regionale torna ad occuparsi delle condizioni e delle prospettive dei lavoratori nel campo della sicurezza sussidiaria e complementare, le cosiddette guardie giurate. Lo fa approvando all’unanimità una mozione, primo firmatario Massimo Baldi (Pd) e sottoscritta anche dal capogruppo, Leonardo Marras, e dai consiglieri Pd Giacomo Bugliani, Fiammetta Capirossi ed Elisabetta Meucci.

«Quello della sicurezza è sempre stato e deve continuare a essere, assieme ai diritti, un tema di sinistra. E i suoi operatori, quelli pubblici e quelli privati, devono poter lavorare al meglio. Quello della sicurezza privata è un settore di cui la politica si occupa poco e che invece potrebbe costituire una risorsa importante per accrescere la sicurezza dei cittadini. Bisogna che anche la Regione Toscana si attivi per sollecitare un confronto che affronti le prospettive di questi lavoratori a tutto tondo, sia procedendo sulla strada dell’inserimento della sicurezza privata in un contesto complessivo, sia agendo sulle norme, sulla formazione, sulle condizioni di lavoro degli agenti».

Ha detto Massimo Baldi, presentando in Aula la mozione.

«I problemi di questo settore – ha proseguito Baldi – sono stati affrontati in un convegno organizzato dal Consiglio Regionale lo scorso autunno. Ora, profilati i problemi, dobbiamo cercare delle soluzioni. La normativa nazionale che disciplina il rapporto tra le agenzie di vigilanza e gli enti pubblici e privati è ferma da qualche anno, mentre sono cresciute da una parte le esigenze di sicurezza nella società e dall’altra le problematiche concrete dei lavoratori del settore. Parlo di condizioni lavorative cristallizzate nel segno della pesantezza dei carichi di lavoro e dell’incongruenza persistente tra il quadro normativo di riferimento e le circostanze di effettiva operatività cui detti operatori vengono quotidianamente a confrontarsi e misurarsi con i mezzi messi a disposizione».

La mozione approvata, impegna la giunta regionale “ad attivarsi in sede di conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano al fine di aprire un confronto nella prospettiva di: valutare l’opportunità di procedere sulla strada del riconoscimento, della funzionalizzazione e dell’inserimento della sicurezza privata  in un contesto di sicurezza complessiva coordinato e diretto dalle autorità di pubblica sicurezza in stretta collaborazione con gli organi di vigilanza privata, sollecitando il Governo ad una revisione e ad un aggiornamento in tal senso del TULPS, e promuovendo  allo scopo azioni di raccordo, da perseguire mediante protocolli operativi da stipularsi nella prospettiva di una maggiore e proficua collaborazione fra le forze dell’ordine e gli apparati della vigilanza privata; sollecitare l’adozione, da parte del Ministero dell’Interno, di specifici programmi  volti alla formazione ed all’aggiornamento del personale degli istituti di vigilanza e di sicurezza, da svolgersi in forma interna e/o esterna agli istituti e con attestazione finale rilasciata da personale qualificato e riconosciuto da parte del Ministero dell’Interno; sollecitare l’adozione da parte delle regioni di normative comuni in materia di formazione professionale delle guardie giurate e degli altri operatori della sicurezza sussidiaria”.

Inoltre la giunta toscana dovrà “attivare in sede regionale un tavolo tecnico con gli istituti, le imprese, i Consorzi, le Cooperative che svolgono attività di vigilanza privata e le organizzazioni sindacali, al fine di studiare interventi a tutela della categoria e soluzioni di rettifica adeguate alle criticità evidenziate, da sostanziarsi in uno specifico protocollo mirato alla prevenzione disagi sociali e delle patologie croniche  derivanti da sindromi aggravate da stress e da stati depressivi correlati a particolari e prolungate condizioni di lavoro”.

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