Intervento di Ivan Ferrucci al convegno “La Regione Toscana e la riforma delle istituzioni: Titolo V e superamento del Bicameralismo perfetto”


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Il testo dell’intervento del capogruppo Pd  Ivan Ferrucci in occasione del convegno “La Regione Toscana e la riforma delle istituzioni: Titolo V e superamento del Bicameralismo perfetto” svoltosi il 13 giugno in Consiglio regionale con il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza e il presidente della Regione Enrico Rossi

 

L’appuntamento di oggi si colloca in un quadro di iniziative promosse dal gruppo consiliare regionale; la prima che ha visto la presentazione di una ricerca sulla semplificazione burocratica che sarà utilizzata per snellire procedure attraverso le proposte di legge attualmente in discussione in assemblea, quella odierna, apppunto, dedicata a approfondire il tema delle riforme istituzionali, sia nel quadro nazionale che regionale, quella del 27 giugno invece incentrata sull’economia. Si tratta di tre tavole rotonde in cui vogliamo come gruppo confrontarci con tante realtà di vario genere per fare un punto sui grandi mutamenti politico economici in atto e sulle risposte più adeguate che dobbiamo formulare in questo contesto: incontri che da settembre riorganizzeremo, facendo così dei focus su altre importanti questioni.

Quadro politico

Le ultime elezioni amministrative nella nostra Regionr ci consegnano un quadro politico locale in cui per il Pd aumenta la responsabilità di governo. Basti pensare che non solo governa, come in passato 52 su 54 nei comuni sopra 15.000 abitanti, ma è sempre di più forza politica con maggioranza assoluta.

Cresce per noi quindi la responsabilità di governo e in parallelo cresce la responsabilità di una azione dal basso sulla riforma delle nostre istituzioni.

Il nostro sistema istituzionale è in procinto di essere modificato profondamente, per certi aspetti fin dai prossimi mesi, per altri più avanti, quelli legati alla riforma del Titolo quinto e al superamento del bicameralismo perfetto, adesso in discussione in Parlamento.

La nostra Regione, per la virtuosità del proprio sistema istituzionale locale caratterizzato da un forte decentramento territoriale delle funzioni, deve affrontare e chiudere in tempi brevi scelte chiare e condivise perchè il nostro sistema dei servizi e di fatto il nostro sistema sociale si possa adeguare rapidamente alle modifiche in corso senza venire intaccato.

Per la precisione, con l’attuazione della legge Del Rio avremo da prendere decisioni a questo riguardo entro l’anno.
Da ridiscutere ci sono il riordino delle funzioni istituzionali tra Regione e Provincie ( enti di secondo livello), la riorganizzazione degli enti locali ( un processo fino ad oggi avvenuto esclusivamente dal basso ) e la costituzione della città metropolitana ( e come interagire con essa a livello regionale): tre questioni che richiedono una visione complessiva delle funzioni e del sistema istituzionale e la scelta tra due possibilità, aspettare il cursus della riforma costituzionale del Titolo quinto che prevede il superamento delle provincie oppure prendere delle decisioni già oggi tra i vari enti locali per creare i presupposti di un nuovo sistema istituzionale riorganizzando le competenze nella maniera più adatta per garantire servizi di livello.

Io sono per la seconda strada, anche se questa decisione vuol dire in un primo momento vivere una situazione caotica da un punto di vista della gestione dei servizi ma sono convinto che prima puntiamo a una ridistribuzione ragionata e oculata delle funzioni prima i nostri cittadini potranno usufruire di un sistema se possibile anche migliore di quello presente finora.

Nello stesso tempo è fondamentale che un’azione riformista delle istituzioni dal basso per essere efficace sia portata avanti insieme, in parallelo, a quella nazionale, solo così il quadro delle funzioni e dell’organizzazione istituzionale può dimostrarsi efficace ed efficiente.

Questioni aperte

Per capire quali funzioni devono andare alle regioni e quali allo stato centrale e fondamentale arrivare ad un quadro istituzionale certo, così come per individuare quali saranno le competenze del senato delle autonomie nel rapporto con gli enti locali. Altro aspetto da tenere in considerazione è quello di capire meglio cosa si intende le cosiddette aree vaste. In Toscana ad esempio quest’espressione è utilizzata per le tre aree in cui è delimitato il sistema sanitario regionale, che hanno compiti solo di programmazione. Resta da capire se le stesse competenze per il riordino degli enti locali rimangono alle regioni o diventano materia esclusiva del Governo centrale.
Da chiarire è inoltre l’aspetto delle risorse finanziarie, come verranno ridistribuite e quale deve essere il ruolo della città metropolitana nel rapporto tra Regione, Comuni e Governo Nazionale
Tutte queste questioni ancora aperte dimostrano quanto sia urgente avere un quadro complessivo per una duplice azione, una nazionale e una locale: per la nostra Regione è fondamentale perciò affrontare in tempi brevi l’attuazione della legge Del Rio.

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