Istituto a custodia attenuta per madri detenute, approvata mozione in Consiglio regionale


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carceri-2Completare entro il prossimo autunno la realizzazione a Firenze di un Istituto di Custodia attenuata (ICAM) che accolga madri detenute con i propri figli, nell’immobile messo a disposizione da parte dell’Opera Madonnina del Grappa, avviando anche i percorsi socio-assistenziali ed educativi necessari per le donne e i minori ospitati. È quanto chiede alla Giunta regionale toscana la mozione “In merito ai tempi di realizzazione dell’Istituto di Custodia attenuata per le madri detenute (ICAM) previsto presso gli spazi concessi dall’Opera della Madonnina del Grappa a Firenze”, firmata dai consiglieri Pd Daniela Lastri, Lucia Matergi, Vanessa Boretti, Enzo Brogi, Paolo Bambagioni e Rosanna Pugnalini.

“Ogni anno nel nostro paese circa 100 mila bambini diventano ‘orfani di fatto’ quando i genitori vengono inseriti in una struttura penitenziaria, oltre 50 bambini fino a sei anni d’età risultano reclusi insieme alle loro mamme. – spiega Daniela Lastri, prima firmataria della mozione – Appartiene a quest’ultimo caso anche un bambino a lungo ‘ospite’ nel carcere fiorentino di Sollicciano, una storia drammatica che ha fatto emergere l’urgenza di individuare un luogo compatibile e adeguato per risolvere questa situazione così complessa. L’ICAM è lo strumento previsto dalla normativa nazionale e l’Opera della Madonnina del Grappa ha da tempo messo a disposizione gratuitamente una struttura per questo scopo. La Toscana ha collocato al centro della propria politica di welfare i bambini e crediamo quindi sia fondamentale, nel solco della tradizione di rispetto dei diritti umani e solidarietà che caratterizza la nostra regione, ultimare quanto prima la realizzazione dell’Istituto”.

 

“In un contesto così difficile come quello del sistema penitenziario italiano, che tuttora versa in una situazione tragica, crediamo che l’Istituto di custodia attenuata rappresenti un modo per garantire condizioni di vita dignitose per madri con i propri bambini. – sostiene Lucia Matergi – Si tratta di strutture che consentono ai minori di vivere in un ambiente estraneo al carcere e simile, per quanto possibile, a quello di una comune abitazione, accuditi dalle proprie madri in un momento delicato della propria crescita. La Toscana ha una storia importante di attenzione al sociale e tutela dei diritti, non può certo restare indietro su questo fronte”.

Qui il testo della mozione.

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