Pisa, Bassilichi Spa, No alla chiusura della sede di Montacchiello


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Andrea Pieroni e Alessandra Nardini (Pd) hanno presentato una mozione in Consiglio regionale che prevede un coinvolgimento forte della giunta toscana nella vertenza aziendale

PieroniFIRENZE 13.11.2015 – «E’ urgente attivare un tavolo di confronto, convocare i vertici della Bassilichi e le organizzazioni sindacali della provincia di Pisa per discutere del nuovo piano industriale 2015-2018 presentato recentemente dalla società. Bisogna verificare se l’ipotizzata dismissione della sede di Montacchiello sia funzionale ad un successivo processo di esternalizzazione dell’attività e se la “stimolata migrazione” dei dipendenti verso poli ritenuti “più strategici” avvenga nel rispetto di preventivi accordi sindacali e delle “esigenze individuali” dei lavoratori, al di là degli “incentivi e benefit” prospettati. Credo che la giunta regionale debba mettere in atto tutte le possibili azioni mirate sia ad evitare la chiusura delle sede di Montacchiello, sia a garantire i livelli occupazionali di un’azienda sana e fra le più avanzate a livello regionale, scongiurando le negative ricadute sociali in particolare sui lavoratori più “fragili”, quali donne e part-time, ed al contempo l’impoverimento del tessuto economico non solo pisano ma dell’intera area costiera toscana».

Lo dice Andrea Pieroni, consigliere regionale del Pd, che insieme alla collega Alessandra Nardini, ha presentato una mozione che sarà in discussione in Aula martedì prossimo.

Il documento punta a impegnare, con il voto del Consiglio, la giunta toscana in un lavoro di concerto con i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali per confrontarsi sul piano industriale e provare a scongiurare la chiusura della sede di Montacchiello.

Nel testo della mozione proposta da Pieroni e Nardini, si ricorda che “nel 2011 Bassilichi Spa, in seguito al rilevamento delle attività legate alle filiali fiorentine e pisane di C-Global, ha allocato i propri servizi presso la sede pisana di Montacchiello, procedendo al contestuale assorbimento di 71 risorse altamente specializzate” e che nel 2012 vi è stata “la stipula di una ‘convenzione quadro di ricerca’ tra la Società stessa e l’università di Pisa volta ad instaurare un’ attività di collaborazione, di ricerca e di scambio delle relative conoscenza di carattere tecnico scientifico per valorizzare e potenziare entrambi i soggetti e, al tempo stesso, dare luogo a importanti ricadute in ambito industriale”.

«A distanza di quattro anni dall’insediamento di Bassilichi a Montacchiello – spiega Pieroni – i dati dell’alta tecnologia pisana continuano ad essere significativi ed in crescita. Non si capisce, quindi, perché la società voglia trasferire a Firenze il personale di Pisa, costituito in larga parte da donne e part-time. Tutto ciò contraddice sia gli accordi sindacali siglati l’anno scorso per il mantenimento dei livelli occupazionali, sia la convenzione in essere con l’università pisana. Ora – conclude Pieroni – siamo di fronte a un piano industriale che ci preoccupa per la sua genericità e crediamo che la giunta regionale debba intervenire al più presto per cercare ogni possibile soluzione al rischio della chiusura e dei trasferimenti del personale che, di fatto, significherebbero per molti lavoratori, principalmente le donne, la perdita dell’occupazione».

 

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