«Realizzare un “Armadio della memoria” nella biblioteca della Toscana e un coordinamento tra enti e associazioni»


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Consenso unitario dei gruppi in Consiglio regionale a una proposta del Partito democratico

Presentata una mozione sottoscritta dai consiglieri Stefano Baccelli, Francesco Gazzetti, Monia Monni, Leonardo Marras, Lucia De Robertis, Fiammetta Capirossi, Marco Niccolai, Titta Meucci, Nicola Ciolini, Stefano Scaramelli, Antonio Mazzeo, Gianni Anselmi, Pd, da Gabriele Bianchi, M5S, Stefano Mugnai, Forza Italia, Elisa Montemagni, Lega Nord, Tommaso Fattori, Si Toscana a Sinistra, Serena Spinelli, Art.1-Mdp e Giovanni Donzelli, Fdi.

biblioteca-consiglio-regionale-06Un “Armadio della memoria” nella biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo e un tavolo di coordinamento regionale tra istituzioni ed associazioni dei familiari delle vittime. Questa la proposta che arriva in Consiglio regionale grazie a una mozione presentata da alcuni consiglieri Pd e sottoscritta da esponenti di tutti i gruppi politici.

L’idea è quella di “uno spazio dedicato all’archiviazione, sia fisica che digitale, del patrimonio documentale disponibile in merito agli eventi di Livorno, Viareggio e dell’Isola del Giglio, da effettuarsi di concerto con le associazioni dei familiari delle vittime, al fine di contribuire a diffondere una cultura della legalità, dello sviluppo della coscienza civile e democratica nonché della sicurezza nel settore dei trasporti”. Gli eventi tragici ai quali si fa riferimento sono la sciagura della Moby Prince a Livorno del 1991, la strage della stazione ferroviaria di Viareggio del 2009 ed il naufragio della Costa Concordia.

La mozione, è stata firmata da Stefano Baccelli, Francesco Gazzetti, Monia Monni, Leonardo Marras, Lucia De Robertis, Fiammetta Capirossi, Marco Niccolai, Titta Meucci, Nicola Ciolini, Stefano Scaramelli, Antonio Mazzeo, Gianni Anselmi, Pd, da Gabriele Bianchi, M5S, Stefano Mugnai, Forza Italia, Elisa Montemagni, Lega Nord, Tommaso Fattori, Si Toscana a Sinistra, Serena Spinelli, Art.1-Mdp e Giovanni Donzelli, Fdi.

Il documento, oltre alla realizzazione dello spazio della memoria nella biblioteca regionale, intende impegnare la giunta toscana “a proseguire nel sostegno a tutte quelle iniziative che contribuiscono a far emergere la verità circa la dinamica degli eventi che hanno portato ai disastri della Moby Prince a Livorno del 1991, alla stazione ferroviaria di Viareggio del 2009 ed al naufragio del Concordia, nonché a continuare a favorire tutte le iniziative educative e formative volte a sensibilizzare le nuove generazioni sugli episodi in oggetto” e “a tal fine, ad istituire presso la Giunta un ‘Coordinamento regionale’ finalizzato a mantenere viva la memoria sui disastri marittimi e ferroviari avvenuti in Toscana, composto dai soggetti interessati al tema in oggetto, a partire dalle istituzioni locali e dalle associazioni dei familiari delle vittime, nonché da una rappresentanza del Consiglio regionale”.

 

«In Toscana – ricorda Stefano Baccelli – si sono verificati tre dei disastri marittimi e ferroviari più drammatici della recente storia d’Italia, che ci ha consegnato un triste conteggio di vittime: 204 morti. Il Consiglio regionale e in generale la Regione Toscana hanno sempre mostrato grande attenzione e vicinanza ai familiari delle vittime, sia in termini di sostegno umanitario che politico. Occorre creare strumenti permanenti di lavoro su questi temi, ecco perché accanto alla sezione tematica della biblioteca, abbiamo pensato a un tavolo di coordinamento regionale, composto da istituzioni regionali e locali, insieme alle associazioni dei familiari delle vittime. Associazioni che in questi anni, oltre alle sacrosante battaglie legali, hanno portato avanti importanti iniziative dirette alla sensibilizzazione e al mantenimento della memoria. Tra le tante, voglio ricordare la produzione del cortometraggio sula strage di Viareggio “Ovunque proteggi”, che nel giugno scorso fu proiettato anche nell’aula consiliare a Firenze ed ebbe il merito di riaccendere i riflettori dell’opinione pubblica su quella vicenda. La verità e la giustizia – conclude Baccelli – sono più forti e solenni se avremo la capacità di preservare la memoria delle tragedie e, insieme ad esse, quella delle bugie e delle ingiustizie».

 

«L’armadio della memoria – spiega Francesco Gazzetti – è l’esatto contrario dell’armadio della vergogna delle stragi naziste. Quest’ultimo era chiuso ed inaccessibile, quello che vogliamo istituire sarà aperto e con le ante di vetro. Fuori da ogni metafora: dobbiamo restituire un senso civico, politico e culturale a ogni memoria del passato che faccia in modo che tragedie e incidenti, errori umani e tentativi di occultamento della verità e delle responsabilità non abbiano a ripetersi. Il disastro del Moby Prince, dopo una lunghissima fase processuale, non ha visto ancora l’accertamento di responsabilità precise: l’associazione “140” e l’ “Associazione 10 Aprile – familiari delle vittime del Moby Prince”, dopo 26 anni sono sempre lì a ricordarcelo. Il Consiglio regionale, proprio un anno fa – ricorda Gazzetti – ha aderito alla campagna “Io sono 141”. Anche per questo – conclude Gazzetti – occorre che le istituzioni, con quello spirito unitario, continuino ad essere concretamente vicine a questa legittima aspirazione alla giustizia e l’armadio della memoria, insieme ad altre iniziative, può essere uno strumento più che utile per l’oggi ma anche e soprattutto per il futuro. Vogliamo ringraziare, infine, il presidente Eugenio Giani per la sua immediata disponibilità nei confronti della nostra proposta».

 

«La memoria degli eventi drammatici della nostra storia recente – dice il capogruppo Leonardo Marras – non può essere lasciata a “sonnecchiare” in qualche angolo delle nostre coscienze, ha bisogno di luoghi visibili e riconoscibili per manifestarsi e agire per modificare i nostri comportamenti. L’idea dello spazio tematico nella biblioteca della Toscana, ha anche il senso di un contributo a diffondere la cultura della sicurezza nel settore dei trasporti, e più in generale nel mondo del lavoro. Del naufragio della Costa Concordia – prosegue Marras, che all’epoca dei fatti era presidente della Provincia di Grosseto – oltre al dolore per le perdite di vite umane, ho impresso il ricordo di una collettività che si mobilitava con grande forza per soccorrere ed aiutare i sopravvissuti, di istituzioni locali e regionali che seppero dispiegare il meglio del proprio intervento per limitare le conseguenze di una tragedia che ebbe ripercussioni pesanti sulla vita sociale, ambientale e turistica di un territorio. Ecco – conclude Marras – abbiamo bisogno di ricordare tutto, anche la solidarietà, le capacità e le professionalità che sapemmo mettere in campo».

 

«La conservazione della memoria – aggiunge la vicecapogruppo Monia Monni – è fatta anche della costruzione di opportunità ed iniziative per alimentarla continuamente. Dobbiamo farlo anche guardando al ruolo e all’importanza che la Toscana ha nello scenario nazionale ed internazionale. Se lo fa Toscana, ciò può avere un peso ed una rilevanza capace di dare spunti anche ad altri. La nostra è una terra di diritti e di giustizia da sempre, una terra alla quale anche dall’estero, come abbiamo visto in più occasioni, si guarda nella speranza che essa possa alimentare speranze e prospettive di giustizia e verità».

 

La proposta di mozione sarà discussa nella prossima seduta del Consiglio regionale, in calendario per l’11 e 12 aprile.

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