Restauratori: nuove norme per il riconoscimento della qualifica. Danti:“Un’attenzione che prosegue”


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Le norme per il riconoscimento della qualifica di restauratore devono cambiare. Lo chiede il Consiglio regionale della Toscana, che ha approvato una mozione sottoscritta da Nicola Danti, Caterina Bini e Ardelio Pellegrinotti, consiglieri del gruppo Pd. La mozione, in particolare, impegna la Giunta regionale ad operare nei confronti del Governo per giungere ad un diverso quadro normativo, che permetta di integrare le esigenze di formazione e professionalità con quelle dell’occupazione. In particolare nella nuova disciplina si chiede di inserire nel percorso della qualificazione diretta gli imprenditori che, in presenza dei requisiti richiesti, hanno iniziato l’attività di restauro dopo il 2001. Il requisito d’accesso dovrà inoltre essere esteso al sistema dei crediti formativi, valorizzando inoltre i percorsi di formazione all’interno dell’impresa. La prova di idoneità dovrà essere ripetibile e svolta nel quadro di precisi ambiti programmatici. «Le norme attuali – spiega Danti – rendono difficoltoso il riconoscimento della qualifica. Sono infatti richieste certificazioni introdotte solo recentemente, che non sono in grado di attestare l’attività svolta negli ultimi dieci anni. Molte imprese e molti lavoratori – prosegue Danti – non sarebbero ammessi neppure alla prova di idoneità. Il Governo – ricorda Danti – su pressione delle associazioni di settore, ha annunciato l’apertura di un tavolo tecnico, che però non è stato ancora convocato. Il problema riveste particolare importanza per la conservazione del patrimonio artistico e culturale della Toscana. Con questa mozione – conclude Danti – prosegue un impegno e un’attenzione forte da parte nostra nei confronti di una categoria così importante per il futuro dei beni culturali e per la quale è arrivato il momento di superare incertezze e precarietà».

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