Sanità, nuove zone distretto, approvato emendamento per clausola valutativa. Vadi: “Accolte le esigenze del nostro territorio, ora è possibile lavorare su proposte”


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vadi“La revisione delle zone distretto non comporta una restrizione dei servizi al territorio, l’intento è esattamente l’opposto. Si tratta di una riorganizzazione dei livelli organizzativi e là dove ci sono dei presidi che erogano servizi questi continueranno a farlo. È questa la vocazione complessiva della normativa che abbiamo approvato oggi in Consiglio regionale. E un grande sforzo è stato fatto a seguito di un documento condiviso unanimemente dalla Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino per dare spazio e continuità alla ricerca di una soluzione per il territorio del Valdarno. Non posso che esprimere soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento che di fatto inserisce la cosiddetta clausola valutativa, ovvero, offre la possibilità di rivedere i confini delle zone distretto, previa valutazione del Consiglio regionale. Una opportunità che consentirà, dove necessario, di ristudiare i confini delle aziende unità sanitarie locali confinanti per istituire  di zone distretto unitarie. L’obiettivo è quello di garantire servizi omogenei, soprattutto mediante l’integrazione delle prestazioni erogate”. È quanto dichiara Valentina Vadi, consigliere regionale Pd, intervenuta in Aula nel corso della discussione sulla legge in materia di revisione degli ambiti territoriali.

 

“L’emendamento risponde a una esigenza espressa dalla Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino che con un documento ha richiesto la possibilità, in futuro, di costituirsi in un’unica zona ristretto, mettendo l’accento sulle caratteristiche di un territorio che ha peculiarità uniformi e che vede in corso un processo d’integrazione tra l’ospedale della Gruccia e il Serristori. Un’integrazione che necessita di risorse in termini di risorse professionali e in termini di dotazioni e apparecchiature moderne ed efficienti. La prospettiva è quella di migliorare i servizi socio sanitari territoriali. Dunque dal territorio del Valdarno è arrivata una esigenza che ha trovato accoglimento. Ora questa porzione di Toscana avrà tutto il tempo, viste le condizioni normative, per procedere verso un distretto unico. Preciso che questa disponibilità c’è sempre stata da parte della Regione, ed è stata ribadita anche un anno fa dall’assessore Saccardi.  Auspico che l’apertura del Consiglio regionale alle esigenze del nostro territorio potrà stemperare il clima che nelle ultime settimane è stato creato in maniera populistica e demagogica sui temi sanitari e ospedalieri. Non si fa l’interesse di un territorio cavalcando strumentalmente questioni come queste. Auspico che il Valdarno superiore possa trovare la via verso un distretto unico: è del tutto evidente che da parte della Regione esiste la volontà di ascoltare questo percorso, ora spetta agli amministratori del territorio proseguirlo in modo costruttivo e unitario”.

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