Sanità, Nuove Zone Distretto, Stefano Scaramelli: “Legge regionale molto importante, necessario massimo ascolto a partire dai sindaci della Toscana”


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Il presidente della commissione sanità del Consiglio regionale annuncia una vasta audizione con tutti i primi cittadini della regione

servizio-sanitario-toscano«L’esame del provvedimento sulla revisione delle zone distretto della sistema sanitario toscano, che abbiamo iniziato ieri in commissione con l’illustrazione della giunta regionale, deve proseguire coinvolgendo pienamente i territori e tutti i soggetti interessati. Si tratta di un tassello fondamentale della nostra riforma. Per questo abbiamo deciso di invitare a un’apposita riunione della commissione, convocata per il prossimo 7 febbraio, tutti i sindaci toscani che vorranno partecipare. Un confronto che ritengo fondamentale e che nasce anche alla luce delle novità emerse sui “consorzi sociosanitari” previsti dalla recente legge finanziaria nazionale. Si tratta di una possibilità, quella della costituzione di nuovi consorzi, non prevista dalla vecchia normativa, che dava solo la facoltà di allargare quelli esistenti. Sono certo che l’audizione aperta a tutti i sindaci della toscana può rappresentare uno strumento utile e importante per capire se il nuovo testo regionale sull’organizzazione delle zone distretto possa o meno aprirsi a questa nuova possibilità offerta dalla finanziaria che, nello specifico, apre alla possibilità di costituire anche ex novo le società della salute e non soltanto favorire incorporazioni o adesioni a quelle già esistenti. Nella proposta di legge regionale sono previsti anche incentivi importanti fino a 130.000 euro per i comuni che decideranno di integrare le loro funzioni in nuove zone distretto».

Lo dice Stefano Scaramelli, Pd, presidente della commissione sanità e politiche sociali del Consiglio regionale della Toscana, spiegando l’apertura dell’iter approvativo della proposta di legge “Disposizioni in merito alla revisione degli ambiti territoriali delle zone distretto. Modifiche alla legge regionale 40/2005 e alla legge regionale 41/2005”.

Nella proposta della giunta regionale illustrata ieri in commissione, gli ambiti zonali vengono ridotti da 34 a 26, sulla base di alcuni criteri: le nuove zone distretto non possono comprendere più di 25 Comuni, né popolazione inferiore a 50mila abitanti. Inoltre non possono esserci zone distretto i cui Comuni afferiscano a due Asl differenti. La revisione si basa sulle stime che il 90 per cento dei bisogni socio-sanitari dei cittadini si riferisce alla zona distretto di appartenenza. Nello specifico, si propone che vengano accorpate le zone Alta Val di Cecina e Val d’Era; Bassa Val di Cecina e Val di Cornia; Empolese e Valdarno inferiore; Amiata senese, Val d’Orcia e Val di Chiana senese;  Aretino, Casentinese e Valtiberina; Amiata grossetano, Colline metallifere e Grossetano.

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