Sanità, variazione Bilancio; gli interventi dei consiglieri PD Bugliani, Scaramelli, Sostegni e Bambagioni


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_DSC6135«La proposta di legge oggi all’ordine del giorno non determina variazioni agli stanziamenti complessivi dell’Entrata e della Spesa, ma soltanto una diversa allocazione di risorse di natura corrente a livello di missioni e programmi di spesa; in particolare, sono stati prelevati circa 40 milioni dai fondi di riserva per sostenere spese sanitarie, con l’obiettivo quindi della tutela della salute dei toscani. Come ha già rilevato il collegio dei revisori dei conti, si tratta di un’azione meramente compensativa che non va a incidere sugli equilibri al fine del pareggio di bilancio».

Lo ha detto, Giacomo Bugliani (Pd), presidente della commissione bilancio, illustrando in aula la prima variazione di bilancio del Consiglio regionale.

 

«La nostra visione politica è chiara: non si lascia indietro nessuno. Se si spendono risorse per i farmaci è perché si curano le persone e si offre assistenza universalistica a tutti, come è stato dimostrato sui vaccini. Il 2016 sarà il banco di prova, ma intanto abbiamo chiuso il 2015 in maniera positiva. Con la riforma a regime, non solo avremo risparmi sulle strutture organizzative che saranno direttamente riversati nella cura e nella prevenzione, ma attueremo anche una redistribuzione netta della spesa, che prima vedeva un forte squilibrio sulla cura, mentre vogliamo, come abbiamo già cominciato a fare, spostare molto sulla prevenzione, sui bambini, sugli stili di vita, sulla disabilità. Noi, su questi contenuti, cioè nel merito dei problemi siamo disponibili a discutere e a confrontarci».

Ha detto Stefano Scaramelli (Pd), presidente della commissione sanità, intervenendo in aula.

 

«La sanità toscana è in salute, tant’è che con il fondo sanitario finanzia, oltre a tutti i servizi sanitari, anche molti extra Lea e per oltre 80 milioni il fondo  per la non autosufficienza.

Sono quindi assurde le polemiche delle opposizioni sul pay back, che è un’entrata prevista dalla legge e che spetta alla Regione: strumentalizzazioni finalizzate solo a nascondere il primato della Toscana per esiti e per Lea».

Ha puntualizzato Enrico Sostegni (Pd), componente della commissione sanità.

 

«Il provvedimento di stamani non è da derubricare come un fatto normale o di carattere tecnico. Si tratta di un problema, per molti aspetti anche serio, da affrontare con trasparenza e condivisione, visto che riguarda la gestione delle risorse dedicate a un settore centrale del bilancio e delle politiche regionali, che oltretutto è stato appena ridisegnato della riforma sanitaria. E’ chiaro che siamo davanti a un quadro complesso, dove le risorse trasferite dallo Stato alle Regioni per la spesa sanitaria sono sempre minori, mentre sempre maggiori sono le richieste di sanità da parte dei cittadini, sia in termini di cura che di prevenzione. Per questo sapevamo che mantenere i livelli d’eccellenza della sanità toscana, pubblica e universale, sarebbe stata una sfida difficile. Il punto della questione legata al pay back, infatti, non riguarda sprechi o inefficienze, ma precise scelte politiche legate all’acquisto di farmaci innovativi e costosi. Se siamo arrivati a dover adottare questa variazione di bilancio, significa che la Regione a fine anno aveva dato fiducia al Governo, e che siamo quindi di fronte a un problema politico. Se il Governo ci dà meno risorse, noi che abbiamo la responsabilità di amministrare la Toscana dobbiamo fare la nostra parte, ma anche avere il coraggio di alzare la voce e far valere la nostra buona gestione della sanità».

Ha detto Paolo Bambagioni (Pd), vicepresidente della commissione sanità.

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