Spaccio eroina a Prato, Bugetti (Pd): “Bene gli operatori di strada come indica la Giunta, ma più contrasto da parte delle forze dell’ordine da anni troppo ridimensionate”


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E la consigliera risponde anche a Donzelli (FdI) : “No all’uso di parole senza senso istituzionale  e fuori dalla realtà”

 “Operatori di strada, ma anche contrasto duro da parte dello Stato attraverso le Forze dell’Ordine da anni troppo ridimensionate. Così la consigliera regionale del Pd Ilaria Bugetti interviene sulla questione dello spaccio di eroina a Prato, “un problema con cui la città si relaziona da anni – spiega Bugetti-  e che il servizio delle Iene ha portato giustamente all’attenzione.  Molte sono le azioni che sono state intraprese per contrastare il degrado che non da adesso,  ma da ben prima dell’avvento della giunta Biffoni- prosegue la consigliera-,  sta avvolgendo quella parte di città. E’ un lavoro che è appena iniziato e che deve assumere i connotati di  costanza e divenire  più incisivo, ma soprattutto c’è la necessità implementare le dotazioni di organico e di materiali in dotazione a tutte le forze dell’ordine. E’ infatti chiaro, anche perché da oltre 5 anni tutti i sindacati di polizia lo denunciano,  che la presenza delle forze dell’ordine sia sotto dimensionata per i numeri della città di Prato sia per le dimensioni che il problema droga sta assumendo. I tagli sistematici e lineari  al personale hanno origine antiche: bisogna risalire al governo Berlusconi che ridusse drasticamente e in maniera ricorsiva nel  tempo le dotazioni alle questure e quindi anche a quella di Prato. Allora i sindacati e noi forze del centro sinistra  lo denunciavamo  e oggi i cittadini nei fatti ci danno ragione dicendo che i tagli alle forze di polizia sono un attentato alla loro sicurezza.  Abbiamo una questura sottodimensionata, un comando carabinieri che ha pochissimi uomini da mandare in strada,  altri  finanzieri per snellire e intensificare i controlli sui dati bancari e catastali per poter stanare chi affitta, magari con una parte del canone a nero,  le case per l’esercizio della prostituzione nella zona del Mercatale.  Un caso emblematico è quello della polizia ferroviaria, che può contare su una copertura di solo due turni da sei ore l’uno dalle 08 alle 20 e deve coprire tre stazioni cittadine,  ma soprattutto spesso è distolta dal servizio su Prato per controlli antiterrorismo su Firenze Santa Maria Novella Le cose riportate qui sopra saranno inutili se non si adeguano gli organici del tribunale di Prato, che è in cronica sofferenza di magistrati, personale e mezzi. Senza una giustizia efficiente e efficace nessuna azione di polizia può servire a debellare il problema droga”.

 

Secondo la consigliera Bugetti “bene invece ha fatto la Giunta comunale a promuovere gli operatori di strada. Infatti ciò che emerge in maniera chiara e inconfutabile dal video- commenta Bugetti-  è che i ragazzi che si drogano quasi mai sono residenti a Prato. Sono tutti molto giovani e  in più casi hanno manifestato la voglia di interrompere questo stile di vita. Non cambia la natura del problema se questi ragazzi si bucano a Prato piuttosto che a Calenzano o altrove, è e rimane emergenza sociale.  L’azione infatti deve concentrarsi su due versanti: aiutare chi vuole uscire dal mondo della droga e contrasto duro da parte dello Stato allo spaccio e certezza della pena per gli spacciatori, ma in particolar maniera con azione di intelligence chiudere i canali di rifornimento.  Tutti si devono sentire coinvolti e partecipi in un’azione straordinaria per il riscatto della città, penso alla Prefettura, al Comune, alla Regione alle splendide realtà nate dai cittadini come il Condominio Lippi,  i comitati di via del Serraglio via Muzzi, Sant’Orsola il progetto recuperiamoci . Ci deve essere un lavoro coordinato e continuativo in questa direzione, se tutti si lavora su questo e in questa direzione è possibile che la situazione migliori”.

 

La consigliera risponde poi anche al consigliere di FdI Giovanni Donzelli sottolineando che “usa parole senza senso né istituzionale né della realtà”. Due i punti che la consigliera del Pd sottolinea e che vuole ribadire: “È bene che Donzelli controlli i numeri, perché negli ultimi due anni le aperture di negozi (maggioranza non etnici) in centro storico superano di gran lunga le cessazioni, grazie anche all’ottimo lavoro svolto dai comitati delle varie vie con l’amministrazione comunale. Quindi il centro faticosamente sta rivivendo. Sciogliere il comune per mafia, è una decisione che spetta al CDM. Se ha notizia che il sindaco, gli assessori o qualche consigliere comunale sia in odor di mafia vada senza indugio alla procura della repubblica e denunci il fatto. Ma solo se ne è certo, perché se la sua è una semplice boutade a fini elettorali, eviti di ingolfare ulteriormente il lavoro dei pochi magistrati pratesi”.

 

 

 

 

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