Terre di Scavo, La giunta regionale risponde all’interrogazione di Paolo Bambagioni


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“Una maggiore chiarezza che darà più certezza nelle opere pubbliche ”, commenta il consigliere

mugello-tavFIRENZE 07.04.2016 – Maggiore chiarezza e qualche novità sull’annosa questione delle terre di scavo, la cui contraddittoria gestione ha rallentato o impedito la conclusione di importanti opere infrastrutturali a Firenze e in Toscana.

E’ quanto si apprende dalla risposta che gli assessori regionali Federica Fratoni e Vincenzo Ceccarelli (rispettivamente all’ambiente a alle infrastrutture) hanno fornito all’interrogazione presentata qualche settimana fa dal consigliere Pd Paolo Bambagioni.

«Avevo posto due quesiti secondo me importanti – spiega Bambagioni – il primo relativo alla nuova normativa nazionale che semplifica la gestione delle terre e rocce di scavo e il secondo riguardante l’opportunità o meno, da parte della giunta regionale di attivarsi nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nelle procedure autorizzative delle opere infrastrutturali che interessano il territorio regionale sospese a causa di incertezze normative, affinché possano essere ripresi quanto prima o velocizzati i lavori di completamento delle opere stesse.

Gli assessori, nel primo caso, hanno concordato con il sottoscritto sul fatto che “la nuova disciplina costituisca senza dubbio un concreto contributo alla semplificazione e alla chiarezza, sia per le aziende che per i soggetti deputati al controllo, introducendo tra l’altro termini certi per la conclusione delle procedure amministrative”. Circa lo “sblocco” delle opere, Fratoni e Ceccarelli, rispondono che “nelle nuove procedure autorizzative, ed in quelle in corso, i soggetti che intervengono nei processi stessi tengono sicuramente conto di tutti gli aspetti che riguardano le misure per la gestione semplificata delle terre e rocce di scavo”. E per avvalorare questa tesi, viene ricordato l’esempio recente dei lavori per la conclusione della Variante di Valico, che “risultavano sospesi anche in relazione alle misure per la gestione delle terre di scavo” e che “a seguito dell’approvazione del piano di utilizzo delle terre da parte del ministero dell’Ambiente” sono stati sbloccati e hanno visto la conclusione dell’opera. Ora – commenta Bambagioni – al di là del tono “istituzionale” della risposta, credo che quella arrivata dalla giunta regionale sia una rassicurazione che lascia ben sperare per la risoluzione dei problemi che avevo posto o che, quanto meno, aggiunge qualche dettaglio di chiarezza utile per andare avanti».

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