Una toponomastica per la Toscana, Presentata la proposta di legge regionale Pd


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FIRENZE 24.11.2011 (c.b.) Una toponomastica per la Toscana, ovvero la possibilità anche per l’ente Regione di attribuire nomi ai beni del demanio o del patrimonio regionale (strade, ponti, viadotti, palazzi, ecc.). L’idea – formalizzata con una proposta di legge regionale – è venuta a Eugenio Giani, consigliere regionale del Pd ed è stata presentata oggi a Firenze nel corso di una conferenza stampa dallo stesso Giani e dal capogruppo Vittorio Bugli. «Perché continuare a chiamare la strada di grande comunicazione tra Firenze e la costa – si è chiesto Eugenio Giani – con l’acronimo Fi-pi-li e non poterla intitolare, per esempio, a un grande toscano? E perché certe strade statali o regionali, alcuni ponti, altre infrastrutture e persino i palazzi devono subire uguale sorte o soggiacere all’anonimato? Ecco alcune delle motivazioni che ci hanno spinto a formalizzare una proposta di normativa regionale, che prevede una disciplina semplice ma rigorosa della materia, attribuendo in primis alla giunta toscana la facoltà di proporre le “intitolazioni” e mettendo in moto, come avviene in molti Comuni, un’apposita commissione “toponomastica” che, senz’alcun aggravio, chiaramente, per le casse della Regione. Una possibilità di intitolare – ha spiegato Giani – che la nostra proposta intende estendere anche ad altri soggetti: gli amministratori locali del territorio ove il bene è ubicato o a cento cittadini residenti nel territorio regionale. Naturalmente, l’attribuzione di un toponimo non elimina ma si aggiunge alle classificazioni con cui le strade e simili infrastrutture vengono considerate sulla base dell’ordinamento di legge statale o comunque sovraordinato da normative europee. Se il nostro progetto diventerà legge – ha concluso Giani – porteremo un piccolo contributo alla valorizzazione dell’identità culturale della Toscana e dei territori che la compongono, perché anche attraverso i nomi e i simboli che racchiudono è possibile indicare, soprattutto alle nuove generazioni, un patrimonio storico e culturale che non va disperso». «Percorro tutti i giorni la Fi-pi-li – ha aggiunto Vittorio Bugli – e l’idea di poterla riconoscere e associare a un nome di un personaggio famoso, come avviene per le strade cittadine, mi pare degna di essere presa in considerazione. Così come mi sembra interessante la possibilità di prevedere un iter, anche democratico, per l’intitolazione di altre infrastrutture e beni del patrimonio regionale, coinvolgendo anche le comunità locali e le scuole. Si tratta sicuramente di una piccola cosa – ha concluso Bugli – ma che costa poco e può essere utile a rafforzare l’identità della Toscana nell’immaginario collettivo».

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