Clausola sociale nelle gare rifiuti, mozione di Baccelli (Pd) per inserimento “Garantire adeguata tutela a cooperative sociali e ai loro lavoratori”


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baccelliInserire specifiche “clausole sociali” nelle procedure di gara per la scelta del partner privato di RetiAmbiente S.p.A., società che si occupa del servizio di gestione integrata rifiuti per l’ATO Costa,  per dare adeguata tutela alle cooperative sociali attualmente operanti e ai loro dipendenti, in molti casi soggetti svantaggiati. È ciò che chiede Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Ambiente e Territorio, con una mozione ad hoc, titolata proprio “In merito all’inserimento di clausole sociali nell’ambito degli atti della procedura per l’affidamento dei servizi attinenti al ciclo integrato dei rifiuti”.

 

“Nell’ambito della riorganizzazione dei servizi ambientali è stata istituita, con legge regionale 69/ 2011, l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani per l’ambito territoriale ottimale Toscana Costa (ATO Toscana Costa) costituito dalle quattro Province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa-Carrara; è stata prevista inoltre l’individuazione di  un solo gestore affidatario del servizio, che nel caso dell’ATO Costa, è la società Retiambiente Spa. – si legge nel dispositivo – Questa riorganizzazione avrà l’effetto di determinare un esercizio unitario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, con la possibilità di passaggio al nuovo Gestore unico del personale dipendente attualmente impiegato presso le attuali gestioni e presso i Comuni che confluiscono nel servizio integrato”. Nella mozione si ricorda inoltre che “nel perimetro territoriale interessato dalla nuova gestione dell’ATO Toscana Costa, sono presenti da più di dieci anni, operando con gli attuali gestori nell’ambito di servizi esternalizzati, 10 cooperative sociali di tipo B che occupano soggetti con disabilità o svantaggiati nell’ambito di un percorso finalizzato all’inserimento lavorativo”.

 

“Riorganizzare il servizio ma tutelare i lavoratori: in questo contesto è infatti una priorità il mantenimento dell’occupazione di tutti quei soggetti svantaggiati impiegati dalle cooperative sociali a cui è stato finora esternalizzato il servizio, persone con cui è stato avviato un importante percorso di reinserimento sociale e di avviamento professionale, che risulterebbe quindi danneggiato in caso di interruzione. – spiega Baccelli – L’impegno che sollecito è quindi rivolto a valutare forme di salvaguardia idonee a tutelare le cooperative sociali e in particolar modo i loro lavoratori. Nello specifico chiedo alla Giunta di valutare l’inserimento di clausole sociali nelle procedure di gara e, in particolare, l’inserimento di una clausola contrattuale finalizzata a obbligare il Gestore a riservare l’esecuzione di alcune tipologie di servizio in favore della cooperative sociali di tipo B attualmente operanti in regime di subappalto, nonché la previsione di criteri di valutazione quantitativa delle offerte che consentano la valorizzazione dell’affidamento di servizi esternalizzati in favore proprio delle cooperative sociali”.

 

“La disciplina in vigore offre tutele certe per i dipendenti delle ditte appaltatrici del servizio, garantendone il riassorbimento in caso di nuova gara, mentre risulta più difficilmente applicabile per le cooperative sociali di tipo B, che operano attualmente in regime di subappalto per i servizi esternalizzati. – continua Baccelli – Se da un lato la recente evoluzione in tema di appalti ha visto notevoli aperture su questo fronte, riconoscendo la necessità di coniugare l’affidamento dei servizi al perseguimento di finalità sociali, mancano però tuttora meccanismi precisi di garanzia per chi opera già sulla base di questo binomio.  Forme di garanzia che chiedo quindi di individuare e mettere in atto, a tutela di realtà, come le cooperative sociali, in grado di promuovere la socialità, di offrire servizi altamente specializzati, di garantire a soggetti svantaggiati concrete opportunità di inserimento lavorativo”.

 

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