Educazione all’affettività, Melio e Giachi da una mozione a una PDL: «Governo raccolga proposta toscana. Educare alle emozioni significa costruire una cultura del rispetto reciproco»


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«Oggi più che mai stiamo drammaticamente toccando quanto sia fondamentale combattere la cultura patriarcale lavorando sull’educazione alla sessuo-affettività non solo in famiglia ma anche nelle scuole, quel luogo prezioso dove si formano le cittadine e i cittadini del futuro». Sono le parole di Iacopo Melio, Consigliere regionale e responsabile del Dipartimento nazionale sull’inclusione e i diritti del Partito Democratico riguardo un tema che da molti anni porta avanti come attivista.

«Con la mozione che ho proposto come primo firmatario, approvata in Consiglio lo scorso anno, ho voluto ribadire come educare all’emotività significhi prima di tutto coltivare empatia e sensibilità verso le emozioni proprie e quelle delle altre persone, rispettando così ogni diversa identità, il basilare consenso femminile e, più in generale, i sentimenti di ognuna e ognuno. L’unico vero modo per combattere discriminazione e violenza di genere, per quel passo avanti necessario da troppo tempo e che le Destre non solo non hanno mai preso in considerazione ma perfino contrastato».

Concetto ribadito anche dalla Consigliera toscana Cristina Giachi che al riguardo ha proposto una modifica alla Legge 92 del 2019: «La PDL che in questi giorni ho presentato al Gruppo PD e che abbiamo depositato in Consiglio regionale chiede al Parlamento italiano di introdurre con l’educazione civica nelle scuole anche quella all’affettività all’interno del calendario scolastico. La legge non prevede alcun costo finanziario aggiuntivo rispetto alla normativa del 2019, che contiene i vari ambiti dell’educazione civica. Già allora, per la verità, avevamo inserito l’educazione all’affettività e all’emotività nell’ambito degli argomenti da trattare per l’educazione della cittadinanza, ma la relatrice della legge leghista non raccolse quell’indicazione, contenuta nella proposta di Anci».

Conclude poi Giachi, presidente della Commissione istruzione, formazione, beni e attività culturali in Toscana: «In Italia serve un impegno maggiore e deciso da parte delle istituzioni. Parlare di sessualità, di affettività, di emozioni tra i propri compagni e in presenza di esperti significa dare alle nuove generazioni un bagaglio prezioso di conoscenza che metta al primo posto il rispetto verso i sentimenti propri e degli altri e una sana capacità espressiva delle emozioni».

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